lunedì 29 dicembre 2008

Tutti fuori

Qualche giorno fa un mio amico italiano si e' dichiarato sorpreso che il ministro giapponese delle Finanze si fosse dimesso dopo essere comparso a una conferenza stampa apparentemente ubriaco (qui lo potete vedere dormire davanti ai giornalisti: http://www.youtube.com/watch?v=BmAwvXS8ixs - se cercate "Nakagawa ubriaco" su You Tube troverete altri spezzoni). Effettivamente capisco che per un italiano abituato ai nostri politici saldamente attaccati alle loro poltrone debba essere shockante scoprire che negli altri paesi il termine "dimissioni" non e' lingua morta come il latino.
Spinto da questo breve scambio con il mio amico, ho fatto una piccola ricerca sui politici giapponesi che si sono dimessi dal settembre 2005 (data delle ultime elezioni politiche) e ne ho scovati ben 10 (dieci) compreso il Nakagawa. Eccoli qua: leggete e rodetevi il fegato:

- 27/12/2006: Gen'ichiro Sata, ministro delle Riforme: uso indebito di fondi
- 28/5/2007: Toshikatsu Matsuoka, ministro di Agricoltura, Pesca e Foreste:
uso indebito di fondi.
- 3/7/2007: Fumio Kyuma, ministro della Difesa: disse che il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki era stato inevitabile.
- 1/8/2007: Norihiko Akagi, ministero di Agricoltura, Pesca e Foreste: scandalo nella contabilita' del suo ufficio.
- 3/9/2007: Takehiko Endo, ministro di Agricoltura, Pesca e Foreste: uso indebito di sussidi.
- 12/9/2007: Shinzo Abe, Primo Ministro: impopolarita'.
- 1/9/2008: Yasuo Fukuda, Primo Ministro: impopolarita' e incapacita' di sbloccare l'impasse politico parlamentare.
- 19/9/2008: Seiichi Ota, ministro di Agricoltura, Pesca e Foreste: scandalo del riso avvelenato.
- 28/9/2008: Nariaki Nakayama, ministro di Infrastrutture, Trasporti e Turismo: gaffe a ripetizione.
- 17/2/2009: Shoichi Nakagawa, ministro delle Finanze: apparentemente ubriaco alla conferenza stampa del G7.

La cosa che salta subito all'occhio - a parte la scoperta che il ministero dell'Agricoltura sembra essere un covo di discolacci che non riescono a tenere le dita fuori dal barattolo della marmellata - e' che ben due - dico due - primi ministri sono scesi dal piedistallo. Roba da fantapolitica, nevvero? E cosa dire del povero Nakayama-san che e' rimasto vittima delle proprie gaffe? Meno male che Berlusconi non vive in Giappone...

lunedì 15 dicembre 2008

Spagna ole'!

Lo ammetto: da buon italiano campanilista, ho sempre sottovalutato un po' gli spagnoli, per non parlare del paese stesso, che a mio modo di vedere era troppo simile all'Italia. Che ci vado a fare laggiu' se da noi abbiamo le stesse cose, magari anche piu' belle. Passando alla storia, potevo sempre dire a me stesso che in fin dei conti anche la nostra Italietta pavida e scassata era stata in grado di prendere a calci nel culo i fascisti. Mica come gli spagnoli che avevano dovuto aspettare la morte per cause naturali di Franco per tornare a essere una democrazia. E poi vuoi mettere, noi siamo nel G8!
Essendo, da buon italiano, uno sportivo passivo pantofolaio appassionato di storia e di statistiche, trovavo sempre facile paragonare le nostre glorie alle continue delusioni iberiche. Le loro squadre nazionali (nel calcio, nella pallacanestro) partivano sempre con grandi fanfare ma rimanevano immancabilmente scornate, alla faccia degli allori conquistati dalle loro squadre di club. Caso emblematico: gli europei di basket, nei quali la Spagna ha raggiunto la finale per ben sei volte, perdendole tutte - in due occasioni contro l'Italia. A ben pensarci le nostre squadre si sono spesso divertite a far soffrire gli spagnoli, come quando gli Azzurri andarono a vincere la terza coppa del mondo di calcio a casa loro, o addirittura quando il Settebello della pallanuoto batte' in finale proprio la Spagna di Estiarte alle Olimpiadi di Barcellona. In altre parole, le Furie Rosse, al momento di tornare a casa dopo l'ennesimo torneo finito male, in genere di rosso avevano solo la faccia - per la vergogna.
E invece che mi combinano 'sti toreri con le palle? Prima la nazionale di pallacanestro vince i mondiali (mica bruscolini!). Poi la squadra di calcio trionfa agli ultimi europei. E questo non e' altro che la cartina sportiva di tornasole di una mutata situazione politica ed economica nella quale loro sono all'avanguardia mentre noi stiamo a guardare; loro hanno un super Zapatero che spinge e trascina il paese verso nuove mete, e sa ispirare fiducia anche nelle contingenze negative, mentre noi ci ritroviamo - per la terza volta - zavorrati da Berlusconi; loro scavano nel passato autoritario della dittatura franchista, mentre da noi ricompaiono i picchiatori fascisti, la polizia diventa cilena e il fetore di razzismo e intolleranza e' diventato ormai insopportabile. Chissa' perche' poi cosi tanti ggiovani italici di belle speranze vanno a cercare lavoro a Barcellona...