giovedì 26 maggio 2011

Papa e ciccia

Una volta avevo una studentessa (ovviamente giapponese) che non solo era cattolica ma era fortemente devota a tutto cio' che emanava dal Bacikan (il Vaticano secondo i giapponini). Se non ricordo male si chiamava Chiara, o almeno quello era il nome che le avevano affibbiato quando era stata battezzata qui a Tokyo.
In italiano era esageratamente negata ma insisteva a studiarlo perche' ogni anno andava a Roma a trovare la sua amica suora.
Tre o quattro anni fa, al ritorno dall'ennesimo pellegrinaggio mi porto' un souvenir: una medaglietta raffigurante il gatto e la volpe: da una parte Giovanni Paolo II e dall'altra Benedetto XVI. Abituato a studenti che mi portavano cioccolata, biscotti o una maglietta nerazzurra con tutti gli autografi dei giocatori dell'Inter (stampati a macchina, s'intende) potete immaginare la mia delusione.



Quella medaglietta mi e' tornata in mente in questi giorni quando ho letto del circo che e' stato organizzato a Roma per la beatificazione di Wojtylaccio. Si e' parlato di centinaia di migliaia di milioni di fedeli che sarebbero calati sulla capitale per festeggiare il lieto evento. Mi immagino quanti soldi avra' racimolato il Vaticano con questa operazione di propaganda mistico-turistica. Chissa' quante medagliette avranno venduto...
Il sempre ottimo settimanale left ha pubblicato la settimana scorsa un paio di articoli sui due Santi Ladri (volevo dire Padri) in cui fra le altre cose ci si sofferma sulla recente inflazione di santi e beati (una tendenza lanciata proprio da Wojtyla) e la conseguente svalutazione del concetto di santita' - a prescindere dal fatto che uno a queste cose ci creda. Basti pensare che una volta il privilegio era concesso solo a coloro che 1) avessero alimentato un culto e che 2) avessero dimostrato in vita le virtu' eroiche della santita'. Insomma, mica bruscolini. A questo proposito nel XII secolo vennero isituiti dei "processi" di canonizzazione il cui scopo era quello di cercare le prove della santita' dei candidati. Nel 1588 venne creata la Sacra Congregazione dei Riti con lo scopo di rendere i controlli ancora piu' rigorosi e nel '600 venne introdotta la figura del "promotore della fede", una sorta di avvocato del diavolo il cui lavoro era quello di fare le domande piu' ipertinenti. In ogni caso un processo di canonizzazione non poteva essere aperto prima di cinquant'anni dalla morte del candidato.

Ora, il beato fu-Papa Giovanni Paolo II (colui che nel 1983 ha abolito la scomoda figura del promotore della fede) nel corso degli anni ha fatto tante cosette che non profumano ne' di santo ne' di beato. Siete pronti? Trattenete il fiato perche' la lista e' lunga e puzzolente:
- ha attaccato in tutti i modi i "vescovi rossi" della Teologia della Liberazione - quelli che proponevano una Chiesa piu' democratica e vicina alle esigenze popolari
- ha boicottato le "chiese popolari" dell'America Latina, ovvero quei vescovi con le palle che hanno spesso pagato con la vita la loro opera a fianco degli oppressi
- ha impedito con una serie di pretesti giuridici le indagini sul rapporto dello Ior con il crack del Banco Ambrosiano
- e' stato apertamente amico di superpedofili (ad es. padre Marcial Maciel Degollado e l'arcivescovo di Vienna Groer) che per anni ha protetto dalla giustizia sia civile che ecclesiastica
- ha dato una "speciale benedizione apostolica" al dittatore cileno Augusto Pinochet [mi viene la pelle d'oca solo a scrivere queste cose]
- ha condannato fermamente la contraccezione artificiale, anche in paesi ad alto rischio di AIDS
- ha vietato l'omosessualita' perche' "disordinata"
- ha paragonato l'aborto all'Olocausto (!!!) esaltando al contrario l'eroismo di quelle donne che mettevano alla luce figli avuti in seguito a violenza sessuale

In altre parole Karol Wojtyla e' stato un vero e proprio eroe del nostro tempo.



E' per questo che metto all'asta la santa medaglietta. Fatevi avanti con le vostre offerte: denaro, libri, formaggio, prestazioni sessuali (photo please), tutto va bene.
La medaglietta raffigura da una parte il testone di Wojtyla e dall'altra Papa Ratzi a figura intera con il volto che ricorda in modo inquietante un teschio. Il set e' completato da un santino di Papa Ratzi e da un'altra "cartolina" con un collage fotografico. Il tutto impacchettato in una simpatica busta di carta del Vaticano.

Insomma, che aspettate?

mercoledì 25 maggio 2011

Arieccolo

Nel mio ultimo post avevo invitato i milioni di lettori di questo blog ad abbonarsi in modo da non perdersi nemmeno una delle mie storielle. Quel post e' datato 10 giugno 2009. Da allora non ho piu' scritto niente, almeno su questo blog. Vediamo quanto duro questa volta...